Andrea del Sarto

Nascita: 16 Luglio 1486  - Morte: 1530 o 1531    Collocazione: Sala di Raffaello e di Andrea del Sarto

In quanto artista molto stimato, l'opera dell'artista fiorentino Andrea del Sarto diede un importante contributo per la riforma naturalistica del Rinascimento, riscontrabile successivamente nei pittori manieristi. Della sua carriera si dice spesso che fosse poco ambizioso, e di conseguenza messo in ombra dai suoi contemporanei, come Raffaello, Leonardo da Vinci e Michelangelo. La sua prima produzione è caratterizzata da uno stile personale di riproduzione dei soggetti in maniera non idealizzata e informale, che rende nel tono e nell'ambientazione un effetto sofisticato ed emozionante.

Sarto si formò come orafo e intagliatore, tra gli apprendistati come pittore con Piero di Cosimo (1462-1522) e Raffaellino del Garbo (1466-1524). Dopo una breve collaborazione con un altro pittore fiorentino, Franciabigio (1482-1525), per completare l'affresco del Battesimo di Cristo  per la Compagnia dello Scalzo, emerse il suo stile personale.

In un'altra collaborazione con Franciabigio e Andrea Feltrini, del Sarto realizzò gli affreschi per la Santissima Annunziata a Firenze. Il lavoro fu talmente apprezzato dai mecenati della chiesa, la Confraternita dell'Ordine dei Servi, che chiamarono il Sarto "Andrea senza errori", o "Andrea il perfetto". Tra il 1509 e il 1514 realizzò per la chiesa una serie di affreschi, tra cui Storie di san Filippo Benizi, un santo servita, Viaggio dei Magi, un'Annunciazione, il Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e anche una Nascita della Vergine. Queste opere portarono Sarto a una posizione importante tra i pittori fiorentini, e la sua bottega ebbe il periodo di maggior considerazione tra il 1513 e il 1514.

Egli lavorò soprattutto a Firenze, realizzando nel 1517 quello che probabilmente è il suo capolavoro, una pala d'altare per il convento di san Francesco dei Macci, la Madonna delle Arpie. L'opera si trova attualmente agli Uffizi. Un altro lavoro di Andrea è la Disputa sulla Trinità, anch'esso datato 1517. Passò un periodo di due anni presso la corte del re di Francia, Francesco I. Fu indotto a rientrare a Firenze dalle allettanti commissioni della famiglia Medici, e si costruì una casa a Firenze con i proventi dei lavori per Francesco I. Il dono del re era dovuto alla promessa che del Sarto tornasse in Francia, che non venne mantenuta, né l'artista ripagò il re. Il suo successivo lavoro a Firenze è un'evidente influenza sullo stile naturalistico dei toscani della Controriforma.

Nel 1524 Michelangelo portò il giovane Giorgio Vasari (1511-1574) allo studio di Andrea. Qui Vasari venne influenzato da un eccellente gruppo di artisti, tra cui lo stesso Andrea del Sarto, e i suoi alunni Rosso Fiorentino, o il Rosso (1494-1540) e Jacopo da Pontormo (1494-1557). Fu il Vasari a scrivere che il Sarto mancava di spinta creativa, sottolineando che non raggiunse il successo dei suoi contemporanei. 

I suoi lavori successivi comprendono un numero di opere nel chiostrino dello Scalzo, alcuni dei quali sono attualmente esposti al Louvre, e un Cenacolo che fu il suo ultimo lavoro di successo prima della morte. Andrea del Sarto dipinse anche autoritratti e ritratti della moglie, tra altre persone, che si trovano tuttora nei musei di Firenze, ma anche alla National Gallery di Londra. 

 

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